Storie del Dirupo

L’ALLEVAMENTO DEI CHUPACABRAS

Tutto cominciò all’inizio del 1900. La masseria era stata completata da poco, era primavera ed il proprietario dei terreni sorseggiava un latte di mandorla al fresco. D’un tratto si sentì uno scalpitio di cavalli sulla terra battuta ed un carretto si avvicinò al casolare. Il conducente del carretto era un giovane ragazzo di Noci che portava al Dirupo uno straniero al quale indicò, con un gesto della mano, il proprietario. Lo straniero scese dal carretto, prese due piccole gabbie di metallo e si avvicinò al proprietario del Dirupo. Con un italiano incerto si presentò: era Bob Wildpiglet, intermediario americano per una grossa azienda Sudamericana che voleva rimanere anonima. Nelle gabbie due coppie di Chupacabras

Per quanto possano dire nelle varie trasmissioni televisive e nei piu’ disparati articoli di giornale, da quando esiste la masseria, nei suoi boschi, vengono amorevolmente allevati e poi spediti in Sud America i famosissimi Chupacabras, docili creature che amano le coccole e che quando vengono reimmesse nel loro ambiente, sviluppano un senso di abbandono che li spinge a mangiare in continuazione.

Tutti gli attacchi che vengono riportati dai giornali scandalistici, non sono altro che disperati tentativi dei poveri e dolci Chupacabras di creare un legame, di avere un contatto con qualcuno che riesca a colmare il loro bisogno di affetto. Vero è che nello slancio affettivo (praticamente si lanciano addosso ai destinatari della loro richiesta di affetto) spesso feriscono le persone oggetto delle loro attenzioni…